A ROMA NEGLI ANNI SESSANTA

Mira Brtka - una E-mail del 9 Settembre 2012
arteideologia raccolta supplementi
nomade n. 9 dicembre 2014
OÙ NOUS SOMMES EN HIVER
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Dopo la tua mail mi si stanno chiarendo le cose di come potrebbe essere la parte del libro che parla del mio periodo romano - cioè la parte legata al cinema.
In quel periodo i pittori fanno film e i registi dipingono: è il periodo della multimedialità.
Bisogna descrivere in breve l'atmosfera .
Io sono capitata là in mezzo essendo studentessa all'Accademia di Belle Arti.
La via Ripeta, Piazza del Popolo, il caffè Rosati, il bar sulla piazza di Ferro di cavallo. Il caffè Greco in via Condotti... come fossero aule aggiunntive per i nostri studi.
Le immagini che mi passano per la testa.
De Chirico scendeva le scale di Piazza di Spagna per prendere il caffè al Caffè Greco.
Alberto Moravia zoppicando passava per sedersi su un tavolo da Rosati.
Giulio Turcato con dei disegni sotto braccio avvolto in un grosso capotto.
Anche Mimmo Rotella aveva lo studio nelle vicinanze. Passava spesso per via Ripeta.
Salutavamo i professori che andavano a fare delle lezioni,...Franco Gentillini, Mino Maccari, Montanarini....
Si prendevano appuntamenti per le prossime mostre o per presen-tazioni dei brevi film fatti dagli artisti e presentati nella sala del Museo d'Arte Moderna.
"
Questo pomeriggio tutti a vedere la mostra" - all'Attico di via Beccaria erano esposti i cavalli di Kunelis."
Poi un giorno la "Virulentia" di Braibanti.
Ci si sentiva di abbandonare i vecchi schemi di vita.
Si andava verso la liberta!?
Marta Marzotto un giorno passava per Via del Corso vestita in un vestito contadino di Stara Pazova che io avevo esposto in una mostra in via dell'Oca, alla Galleria di Luisa Laureati. Il titolo della mostra: Arte popolare cecoslovacca...
All'inaugurazione venne Lucia Bosè accompagnata da un amico vestito con una giacca rotta. Il buco era tappato con la carta adesiva per i pacchi.
Che bello! Quello ci piaceva. Era una cosa insolita e corraggiosa.
Ancora durante gli studi all'Accademia lavoravo temporaneamente anche nel cinema, essendo precedentemente laureata a Belgrado in regia cinematografica.
A Roma ho avuto la fortuna di collaborare con gente di grande talento e importanza. Carlo Rambaldi era pittore. Gli piaceva a dipinfere strane facce umane, assomigliavano a mostri.
Tre volte ha vinto il premio Oscar per effetti speciali: Alien, King Kong e E.T....
Mi ricordo che andavamo nel suo studio a Monteverde, in  una specie di garage. Lì faceva i trucchi per i film. Si facevano le bambole del film Barabarella di Vadim. C'era la moglie Gina, il figlio ...Io andavo con la collega jugoslava Milena Čubraković ad aiutarli nel fare i calchi.
Carlo era un grande entusiasta, una specie di bambino che giocava con vari motorini e li usava poi per muovere vari mostri.
Nello studio della Produzione Giannini & Luzzati lavoravo nella realizzazione del cartone animato "La gazza ladra". Facevo i fondi sui quali si muovevano i pupazzi ritagliati. "La gazza ladra" era nella selezione degli Oscar.
Lelle Luzzati.. Leo Lionni...i libri per bambini con belissime ilustrazioni...
Gli incontri con queste persone hanno arrichito la mia visione sul mondo, inoltre ho imparato tanto del mestiere.
Come aiuto regista nel film di Pietro Germi Un maledetto Imbroglio,ho conosciuto Carlo Rustichelli, il compositore e padre di Alida Chelli che anche lei partecipava nel film con la canzone Amore... amore ...
Poi  ho conosciuto Carlo Emilio Gadda, lo scritore del libro "Quer pasticciaccio brutto de via Merulana", dal quale è tratta la trama  del film di Germi.
Pietro Germi era una personalità veramente straordinaria. Teneva la trouppe così compatta che si lavorava con grande dedizione ed entusiasmo.
Con Carlo Ventimiglia, operatore cinematografico e collaboratore con il regista Ragghianti, si facevano dei progetti per dei cortometraggi.
Lavorando poi anche nel film "Jovanka e le altre", con Silvana Mangano e Jean Moreau, ho conosciuto come funzionava una famosa produzione come quella di Dino De Laurentiis...
Quando non si preparava qualche mostra di pittura passavo al cinema.
Così, per caso, sono diventata anche la costumista!
Conoscevo bene la madre di Paolo Pietrangeli. Sapendo che a Roma mi occupavo anche di moda (facevo dei vestiti con i ricami popolari slavi) mi chiese di fare qualche costume per le attrici del film "Porci con le ali" che suo figlio Paolo stava facendo.
Interessante incontro è stato quello con il regista americano Richard Thorpe, che a Roma nel 1961 faceva il film "I Tartari", con  Orson Welles nella parte principale.
Orson Welles, un grande uomo, intelettuale e colto.
Io facevo la segretaria di edizione.
Con Lattuada si faceva il film "La steppa". Una parte l'abbiamo girata anche in Jugoslavia.
Con Antonioni, come segretaria di edizione, facevo il film "La tempesta". Il regista era Lattuada ma le scene d'amore con Silvana Mangano le girava Antonioni, che era aiuto regista.
Per il produtore americano Warren Kiefer facevo una serie di cortometraggi educativi sulla produzione del petrolio in Africa.
Collaboravo  con Harry Hess nella realizzazione dei cartoni animati. Si faceva un lungometraggio "Il vagabondo".
Con Stelio Passacantando, "Gibba", sempre cartoni animati.
Giuseppe Gatt, storico dell'arte e assistente di Argan,  mi chiese di aiutarlo nel fare il film sperimentale "L'assasino, speranza delle donne". Ma ero impegnata in un altro progetto.

In quel  periodo si facevano le proiezioni di film cortometraggi e film sperimentali. Autori erano i pittori.
Seguivo regolamente le proiezioni.
Questo tipo di film mi interessavano di più.
A Roma ho conosciuto anche Hans Richter, pittore e regista.

Questo periodo romano che durò piu di dieci anni - 1960-1970 - era per me una grande scuola.
Adesso, dopo quasi 50 anni, sono capitata di nuovo in Italia, a Roma per girare un mio documentario in lungometraggio:  "Il DNA dell'artista", e ho avuto lo strano presentimento che il mio periodo romano, almeno cinematograficamente, non si sia ancora concluso.

Ho accennato molto brevemente a ciò che ricordo di allora.
Pensi che sarrebbe possibile aggiungere nel libro qualcosa di quanto descritto sopra e quello che mi hai rimandato del mio ricordo di Tulio Catalano?
Potrebbe esserci qualcosa in forma di domande e risposte, come se parlassi con qualcuno, per esempio con te?... Non lo so.
Quei testi (di Denegri e Suvakovic) che sarranno nella mia monografia sono diversi. Più teorici.
Forse una cosa così, in forma di ricordo, di lettera o dialogo andrebbe bene.
Forse si può fare accenno a qualcosa che stiamo facendo adesso... un più diretto contatto con il pubblico ... come Filippo e Atene....
Che ne pensi di tutto questo?
Ho ricevute le tue mail.
Domani mi metto a lavorare.
Un abbraccio da Mira...
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In alto, filmato realizzato e montato da CLR
DIFFERENT IS THE SAME L'ultimo film diretto da Mira Brtka nel 2014